sabato 9 aprile 2011

JOSSELIN

"Le plus beau château de l'Europe"

Attratta da questo avviso sulla cittadella, organizzo una scampagnata con gli amici e i miei genitori venuti a trovarmi dall'Italie. 
L'entrata nel paesino già affascina gli amanti del rustico e del medievale, con il suo borgo di maison a colombages e di stradine ancora in pietra.


E' la giornata dedicata alle arti e le boutique creative sono aperte a mostrare i loro manufatti artigianali.
Una curiosa via di petali di rose attira la nostra attenzione e seguendola arriviamo accanto alle porte del chateau, dove in una sala in pietra, è allestita una piccola mostra di lavorazione del vetro. A un banco una signora ci mostra come si realizzano i mosaici e attorno a lei in vendita, stupendi tavolini e cornici in vetro colorato.
(Rimpiango di non poter portare poi in aereo una volta rientrata in Italia tutto quello che vorrei)



Anche la notre Dame ha il suo fascino e aspettando che finisce la Messa per entrare a visitarla senza disturbare i presenti e con la speranza di poter visitare la Torre (cosa che non riusciamo a fare perchè è chiusa d'inverno nonostante il cartello fuori  riporta solo il testo: entrata gratuita). 
La cosa mi dispiace parecchio perchè ho un debole per le torri e per gli interni. 


Mi consolo con la storia dell'Eglise Notre Dame de Rocier ("Signora dei Rovi") che riportata dal depliant, racconta del ritrovamento della statua in un cespuglio di rovi da parte di un contadino nel IX secolo.
Quello che mi delude una volta arrivata di fronte alla statua protagonista del luogo, è il vederla cosi moderna, pulita, "commerciale", mentre mi aspettavo di ammirare una versione più ancient, in legno e rurale, come rappresentata dalla vetrata in mosaico che la precede.


Come in tutte les Eglise che trovo sul mio cammino rimango affascinata dai suoi Gargoyles (il cui termine significa punta di scolo, infatti la loro funzione è quella di canali di scolo per l'acqua piovana, mentre diversamente le Chimere come quelle della Notre Dame di Paris sono solamente statue allegoriche e fantastiche con la funzione di decorazione)
Tra i Gargoyles di questa Notre Dame di Josselin, quello che mi ha particolarmente colpita è la scrofa.

 

La visita al Chateau ad aprile, apre alle 14 e quindi ci fermiamo a mangiare in una creperia del luogo che si rivela essere una locanda casalinga con le librerie di libri per enfants et adults libere per i clienti e tanto di stemma sul soffitto.
Ho azzeccato la Galletta sbagliata con la trafilette di formaggio (TROPPO PESANTE) ma uno nella vita prova le cose per poi evitarle in futuro. "Non si nasce imparati"

Fuori inizia a piovigginare ma non ci lasciamo scoraggiare e arriviamo all'entrata della loggia che sorge sul fiume. 


 Il castello è tutt'ora abitato dalla famiglia discendente dei Rohan e i suoi avi furono alleati e amici del re di Francia.
La guida arriva alle 14.30 e ci racconta la storia del castello e la visita ci fa entrare nelle sue stanze del pianterreno (la sala da pranzo, l'anticamera, il salone, la biblioteca). 

Gli interni non sono fotografabili.

La Biblioteca, sin dall'infanzia è stato un luogo che mi ha sempre affascinata e mentre la guida parlava al gruppo, mi persi via a leggere i titoli sui dorsi del libri. Quasi tutti sono argomentati sulla politica e sulla Storia.
Un bellissimo mappamondo un po' rovinato dal tempo segna i territori europei di allora.
 

       il motto dei Rohan " A PLUS"







Alla fine della visita ci resta il Jardin per sognare ancora un pò vite principesche.

"POUR CE QUI ME PLEST"

come disse il Conte Clisson.

4 commenti:

  1. Che bello leggerti di prima mattina!Due cosette:una, copiona perchè io dentro le biblioteche e nelle librerie vado sola perhè mi ci immergo..mi ci perdo...mi ci incanto!!Due...troppo bella quella strada con le rose..ma erano permanenti??Mi hai fatto venire un'ideona!!Terza cosa ahaha..per il nostro esser poliglotte: "pour ce qui me plest " non ricordo..perchè qui c'è la mia anima?? Splendida giornata tesorella!!

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  2. eheheheh te l'ho detto che siamo troppo abbinate bene io e te!! ahahah
    cmq le rose no son prese da terra (spero) della pianta che è proprio accanto alla porta della sala espositiva.
    per la frase dicendolo all'italiana : PER FAR QUEL CAZZO CHE MI PARE (per la traduzione si ringrazia la mia mammy) hahaha
    questo tizio faceva quel che gli pareva allora...cmq sul serio è per far quel che mi piace :)

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  3. Bel post, molto meglio di una guida, sembra di esserci quando leggo. :-)

    ma non ho capito cosa significhi il finale "pour ce qui me plest"

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  4. "per quel che mi piace" l'ho spiegato sopra alla consu :)

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